Apprezzamenti

Anche l'arbitro e l'allenatore possono liberarsi dei loro tradizionali panni patriarcali e gerarchici per indossare un vestito arcobaleno, ispirato al riconoscimento reciproco e alla cura della dimensione "pedagogica" che vi è nelle relazioni umane.

«Più avanzavo nella lettura e più Andrea mi sembrava quasi di conoscerlo. Avrebbe potuto essere uno sportivo, un calciatore qualunque.»

«L'arbitro arcobaleno è un libro coinvolgente che sin dalla prima pagina cattura per la bella scrittura, l'ambientazione precisa e al contempo sospesa in una atmosfera a tratti addirittura onirica.»

Una tematica impegnativa raccontata con stile e delicatezza attraverso una bella storia, scorrevole e intrigante.

«Un libro che si legge tutto d'un fiato. Interessante, evidentemente, la storia, la vicenda narrata; ma, soprattutto, i personaggi  tratteggiati con tale "affettuosa partecipazione" che è impossibile non condividere.»

Il romanzo narra di uno sport fin troppo esposto alla luce dei riflettori, presentandolo da un punto di vista che mette in valore la forza e la fragilità dell'essere umano. 

«Un romanzo coraggioso che tratta temi considerati spesso ancora tabù, specie in un mondo conservatore e impregnato di machismo come quello del pallone.»

«Una bella storia, che tocca diverse tematiche, pure delicate, con un taglio affatto pesante o moralista, ma nemmeno sbarazzino. Il fatto che il racconto affondi radici in un terreno nostrano lo rende ancora più 'nostro'.»

«Come direttore d’azienda ho avuto la conferma che, nello sport come nelle relazioni professionali, il rispetto dell’individuo e la sua realizzazione personale sono fondamentali.»

«Il romanzo mi ha aiutato a riflettere sulla relazione allenatore–sportivo da un’angolazione che fino ad oggi non avevo considerato.»

«È un libro che ha il coraggio di mettere in discussione i veri valori dello sport, facendo risaltare la necessità di una maggiore attenzione per l'etica e un maggior rispetto dei giovani sportivi.»

«L’augurio che questa lettura possa essere un mezzo che permetta di meglio comprendere e accettare i differenti ruoli che rincorrono un pallone su di un rettangolo da gioco.»

«Una piccola comunità, circoscritta da ricordi comuni, avvenimenti e miti federatori e costellata da oggetti simbolici, quasi religiosi.»

«Sembra la scenografia di un film neorealista in cui l’autore dà voce ad ambienti e persone della sua Biasca.»

«Il coraggio di passare attraverso i temi del sessismo e dell’omofobia e del razzismo, con naturalezza e sensibilità, per narrare uno spaccato del mondo sportivo.»

«Una vicenda toccante che si svolge a casa nostra, quasi a ricordarci che l’unica distanza ancora da superare per accettare l’omosessualità siamo noi e la nostra mentalità.»

«Una storia che guarda allo sport da un punto di vista relazionale e mostra come permette di tessere relazioni cariche di emozioni che perdurano nel tempo. Il protagonista trova la sua “base sicura”, ovvero la persona che gli insegna a guardarsi senza giudicarsi. La persona che gli offre una relazione di affetto incondizionato, che gli permette di spaventarsi, arrabbiarsi e gioire, essendo presente per condividere con lui tutte queste emozioni. Un libro che insegna come sia importante prendersi il tempo per rileggere la nostra storia.»

«Un’opera molto interessante e coinvolgente, per la delicatezza del tema affrontato e per il modo di farlo, schietto e diretto come è giusto che sia se lo scopo è anche quello di non farsi intrappolare nell’ipocrisia o nella retorica.»

«Un libro consigliato a tutti coloro desiderano uno sport più rispettoso.»

«Belle le pagine che raccontano la formazione di arbitro. Il cartellino fair-play merita di essere testato nel calcio giovanile.»

«Una storia intrigante, un fitto intreccio, come il tema trattato.»

«Fa strano trovarsi a dirlo, eppure questo racconto è frutto di un atto di coraggio. E di amore, naturalmente.» 

«Una lettura stimolante per chi considera il fair play un valore fondamentale dello sport.»

«Un libro a tratti dolce, talvolta duro, scontroso e conciliante, travagliato, proprio come si sa, può essere la ricerca della propria identità.»

«Un incidente di gioco cambia il percorso di vita e offre nuove opportunità relazionali, professionali e sportive.»

«Di pagina in pagina questo libro appassiona per il suo intreccio e fa riflettere su questioni che, anche senza saperlo, ci sono vicine.»